Pugilato
Pugilato e Tv: «Siamo davvero pronti?»
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- Categoria: Pugilato
- Pubblicato Mercoledì, 05 Marzo 2014 21:26
- Scritto da Sandro Turco
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Ecco le dichiarazioni del tecnico Francesco Stifani, responsabile del settore professionistico all'interno del CR FPI Puglia-Basilicata
Bari, 3 marzo 2014
Il mese di marzo, si è presentato agli amanti del pugilato con un evento prestigioso per l'intero movimento pugliese. Venerdì 7 marzo a Giaveno (To) si svolgerà difatti il match valido per il Campionato d'Italia Pesi Superleggeri tra il detentore Andrea Scarpa (peraltro originario di Foggia) ed il leccese Antonio Santoro.
A commentare questo evento, è il responsabile dell'attività professionistica all'interno del Comitato Regionale FPI Puglia-Basilicata, Franceso Stifani, impegnato su molteplici fronti.
«Si apre un periodo di grande intensità - commenta il tecnico della BeBoxe di Copertino, Francesco Stifani - Personalmente sarò impegnato nel prossimo weekend a Sant'Agata di Puglia (Fg) per affrontare con i miei pugili il Torneo Esordienti; al contempo, dirigerò una nuova seduta di allenamento con la formazione appulo-lucana (categoria Elite) allestita in occasione dell'esordio alla prima edizione del Talent League of boxing, previsto per fine mese in Campania. Lunedì 10 marzo, invece con il pugile professionista Peso Medio di Melissano Andrea Manco, ci recheremo a Ferrara per sostenere una serie di allenamenti: per Manco, difatti c'è in programma un match a Pisa il prossimo 22 marzo. Ovviamente - prosegue Stifani - il primo in bocca al lupo deve essere riservato per Antonio Santoro, chiamato venerdì prossimo a salire sul ring per cercare di conquistare la cintura tricolore nei Superleggeri. Sono felice che questo evento venga trasmesso in diretta da Rai Sport e, a tal riguardo, colgo l'occasione per fare una riflessione sul difficile rapporto pugilato-televisione. Potrebbe risultate superfluo rimarcare sull'importanza della promozione mediatica dello sport attraverso il canale televisivo: tutto l'ambiente pugilistico, chiede di poter essere messo in vetrina dalle telecamere di tutte l'emittenti televisive, locali, nazionali ed internazionali. Anche se in questo periodo si attende di comprendere meglio, quale sarà il futuro del pugilato professionistico, dal punto di vista federale, mi chiedo se davvero siamo pronti per proporre la "vera" boxe ai telespettatori, quest'ultimi costituiti da appassionati di vecchia data e possibili nuovi tifosi del pugilato. Ci siamo mai chiesto, cos'è che molto spesso proponiamo alle televisioni? Bisognerebbe praticare una sorta di scrematura (di pugili) a monte? Crediamo davvero che l'importante sia trasmettere un incontro di pugilato, a prescindere dalla qualità dell'evento? Il messaggio è rivolto ad organizzatori, manager e società: sappiamo bene tutti cosa significhi trovare il budget necessario per allestire un programma di un certo livello, da proporre in televisione: e il molti casi parliamo di un solo ed unico match-clou; è troppo rischioso difatti proporre un solo incontro valevole per il titolo, anche perché sappiamo bene cosa potrebbe accadere: un infortunio all'ultimo momento o un forfait (già preparato) giustificato dal classico "falso" certificato medico, ed ecco che la frittata è servita, non solo agli organizzatori ma anche ai spettatori e di riflesso ad amministratori e aziende che hanno sostenuto l'evento. Concludo affermando che bisogna continuare la nostra "lotta" per una maggiore attenzione mediatica ma da contraltare facciamoci tutti un esame di coscienza e cerchiamo di essere un po' tutti più "professionisti" per il bene dell'intero movimento pugilistico.