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Si ricomincia con Fragale

Dettagli

Con la fine del mese di agosto, i vari centri sportivi si avviano a riaprire i propri corsi di attività motoria e sportiva. A questo proposito abbiamo pensato di chiedere a Roberto Fragale di illustrare come, a suo parere, dovrebbe essere gestito l'inizio della stagione. In un locale del centro pisano abbiamo incontrato il noto dirigente sportivo che, gentilmente e con competenza, ha risposto di buon grado a qualche nostra curiosità.

Buongiorno sig. Fragale, l'abbiamo seguita in questo ultimo periodo nelle sue ormai continue trasferte alla Scuola dello Sport del CONI a Roma. Più precisamente di cosa si é trattato?

Roberto FragaleSi, sono due anni che frequento la Scuola Nazionale dello Sport del Coni a Roma. Sono molto soddisfatto di questa ultima mia esperienza e la considero come l’ennesima importante svolta del mio continuo percorso formativo. Dopo il conseguimento della massima qualifica del Coni come “Tecnico di IV° Livello Europeo” presentando un Projet Work sulla formazione dei quadri tecnici federali, mi sono poi specializzato come “Dirigente Attività Giovanile” con un Projet Work sulla formazione degli “Istruttori Età Evolutiva” negli sport da combattimento. Ho partecipato a qualche fruttuoso ed interessante seminario sull’importanza della comunicazione tra le varie figure all’interno dello staff sportivo e adesso sono in procinto di iniziare un ulteriore percorso formativo sul management sportivo. Tutte esperienze che mi sentirei di consigliare vivamente a chiunque (tecnico o dirigente) abbia vera passione per lo Sport, oltre che per la propria disciplina e soprattutto consapevole della fondamentale delicata importanza del proprio ruolo, che sia in continua ricerca di un miglioramento personale.

Lei é anche direttore della famosa Scuola di Arti Marziali Fragale. Come é impostato l'avvio dei corsi nella vostra scuola?

Come sempre e secondo un iter ben preciso, ogni anno iniziamo le nostre attività con un primo periodo riservato alla preparazione atletica, indispensabile al raggiungimento di quello stato di forma generale, utile per poter intraprendere dal periodo successivo le discipline specifiche. Nella nostra Scuola sono decenni che dedichiamo l’intero mese di settembre alla preparazione atletica generale dei nostri studenti e devo dire… non senza alcune primordiali difficoltà nel farne comprendere la necessaria utilità. Ma adesso vedo con piacere che chiunque pubblicizzi l’inizio dei propri corsi esalta il primo periodo della preparazione atletica. Una necessaria scelta che mi permetto di consigliare vivamente a tutti, non solo perché farà ottenere migliori risultati finali, ma perché permette una migliore ottimizzazione del tempo speso negli allenamenti, e soprattutto perché contribuirà notevolmente a far calare drasticamente la percentuale di infortuni… provare per credere! I nostri sport, come tutti gli altri,  progrediscono di continuo e giustamente con loro, anche i dirigenti e gli istruttori dovrebbero adeguarsi alla professionalità che progressivamente di pari passo gli viene attribuita e quindi richiesta.

Preparazione atletica Scuola Arti Marziale Fragale 

Perché l'utilità della preparazione atletica nel mese di settembre?

Roberto FragaleCome un motore che è stato fermo da tempo, prima di riutilizzarlo e sfruttare a pieno tutte le sue potenzialità, va prima smontato pezzo per pezzo, pulito, lubrificato, etc. etc. Più sono alte le prestazioni che sappiamo gli richiederemo, più accurata dovrà essere la “rigenerazione”… ecco, trovo questo sia il paragone di più facile comprensione a chiunque, da fare con un organismo che riprende l’attività dopo un periodo di fisiologico riposo e rigenerazione. La preparazione atletica nel mese di settembre, come periodo di “adattamento” serve a gettare le basi per tutto il lavoro futuro. In questo periodo intendiamo innalzare tutte le qualità di base sia aerobiche che muscolari, gettando cosi le “fondamenta” per edificare poi solo in un secondo tempo un lavoro progressivamente sempre più specifico. L’organismo va preparato in maniera graduale ad affrontare carichi e intensità di lavoro sempre superiori... per evitare il rischio di infortuni. Nella nostra Scuola curiamo molto anche gli amatori e gli agonisti dilettanti, che intendiamo educare insegnando loro lo sport a 360°, quindi che non sia solo quello specifico, ma in particolare “cosa lo compone”. .. cosa che inviterei chiunque a fare, qualunque sia la disciplina specifica che insegna. Dalla preparazione atletica generale, alla periodizzazione e programmazione del lavoro atletico durante l’anno, spaziando da esercitazioni per migliorare tutte le qualità muscolari, aerobiche, anaerobiche, fino ad arrivare alll’allenamento funzionale.  Ma vorrei far notare e riflettere che, anche riguardo la parte più specificatamente tecnica della disciplina, questo periodo riveste un ruolo importante, sia per i novizi che per gli iniziati e persino per gli esperti. Soprattutto per correggere eventuali errori nel gesto specifico. È dimostrato infatti che il momento della ripresa dell’attività dopo un periodo di riposo, è quello più indicato per tentare di correggere eventuali difetti tecnici. Sarà molto meno difficoltoso infatti, riuscire a modificare un precedente automatismo ed aggiustare un determinato movimento tecnico, proprio in un periodo lontano da competizioni ed in cui la continua stereotipata ripetitività del gesto “viziato”  è stata interrotta… che in un qualsiasi altro periodo nella programmazione annuale, in cui gli appuntamenti agonistici giungono fitti uno dopo l’altro ed in cui invece dovremmo mettere a frutto il tempo speso nel periodo iniziale di preparazione… e non certo tentare di correggere movimenti “viziati” dopo che hanno subito un ulteriore rinforzo nell’automatismo del gesto.

Cosa deve contenere una preparazione di inizio stagione?

Sicuramente un carico proporzionato di inizio attività, un crescente e graduale incremento delle esercitazioni sia di ritmo che di ripetizioni. Chiaramente consiglierei di migliorare ad inizio stagione capacità generali, la resistenza aerobica e muscolare, la flessibilità articolare e muscolare come base… per poi costruire e spaziare su tutto il resto.

 

Quindi sta dicendo che ogni attività sportiva alla sua ripresa dopo la pausa estiva dovrebbe avere un periodo dedicato alla sola preparazione atletica?

Direi proprio di si! Benchè noto ci siano ancora alcune incomprensibili sacche di resistenza,  proprio a loro voglio dire che è impensabile riprendere “da dove avevamo lasciato” dopo un periodo di inattività minima di un mese. Consiglio inoltre come “adatto” il primordiale periodo di preparazione atletica per “educare” ed informare soprattutto i nuovi arrivati, sulle corrette metodiche di lavoro, la corretta esecuzione degli esercizi, l’importanza della coordinazione (che sempre più spesso notiamo invece viene a mancare) la corretta respirazione durante l’attività… sono tutte cose che in modo secondario –ma importantissime- aiutano poi lo studente nell’inizio dell’attività specifica. All’interno della preparazione atletica naturalmente, consiglio lo svolgimento anche di un lavoro propedeutico di movimento sulle discipline specifiche che gli studenti intraprenderanno poi più intensamente nel periodo successivo. Questo ha un riscontro positivo anche sulla psiche, perché li rendiamo partecipi e consapevoli dei loro miglioramenti, gli insegniamo ad ascoltare il “linguaggio” del proprio corpo ma inoltre, cosi facendo riusciamo meglio a motivare la permanenza degli studenti nella classe, perché sarebbe difficile e soprattutto per l’alto rischio di infortuni, tenere alta tutto l’anno la motivazione dei ragazzi utilizzando sin da subito (e senza adeguata preparazione) sempre le solite le attrezzature specifiche ed esercitazioni ai pao, sacchi, colpitori, sparring etc. etc.  Lo sport… qualsiasi sport… persino e soprattutto quelli da combattimento come i nostri…. hanno innumerevoli sfaccettature, sta quindi alla bravura e competenti conoscenze dell’insegnante, accendere curiosità e trovare innovazioni allenanti “varie”, “piacevoli” e “interessanti” … soprattutto per chi deve sottoporvisi quotidianamente.

Considerata la sua esperienza negli anni di insegnamento e adesso con la sua continua formazione e collaborazione con la SdS del CONI, cosa può consigliare ai dirigenti e insegnati sportivi che hanno cominciato o si apprestano ad iniziare questa nuova stagione?

Roberto Fragale

Di pareri o consigli, mi sembra ne abbia già dati abbastanza… quindi in ultimo rimane da dire che il grado della cintura nera, le qualifiche di Allenatore, Istruttore o Maestro, sono solo un punto di partenza per la tappa successiva, lo sport è in continua evoluzione, chi si adagia rischia di rimanere indietro e vedrà tutto il suo lavoro svanire nel giro di qualche anno. Consiglio quindi come “importantissimo” essere sempre aggiornati sulle nuove metodiche di lavoro usate nei più svariati sport, seguendo vari corsi di formazione che ultimamente e finalmente… utilizzano come docenti vere e proprie figure professionali ed accademiche del settore. Nella nostra città per esempio, l’organizzazione di PisaabbraccialoSport ha costituito la Scuola “O TI FERMI; O TI FORMI”… una specie di Agenzia di Formazione permanente per Dirigenti societari e Tecnici sportivi di ogni Livello, che organizza seminari specifici di aggiornamento utilizzando autorevoli professionisti dei vari settori: Laureati in scienze Motorie, Psicologi dello sport, Medici dello Sport, Consulenti Amministrativi, Tecnici Nazionali e Preparatori Atletici di varie altre discipline e quanto altro ci occorra per svariati importanti temi che è richiesto di trattare ed approfondire. Personalmente aspiro a contribuire nel creare un ambiente in cui gli insegnanti di Kickboxing siano in primo luogo dei Tecnici dello Sport a 360°… specializzati poi nella kickboxing! Ritengo questo sia un utile percorso formativo che conferisce maggiore autorevolezza a chiunque lo segua, mettendo a confronto costruttivo la dualità del mondo accademico con quello della pratica e dell’esperienza sul campo dei nostri bravi e volenterosi insegnanti.  Ma al tempo stesso anche ai ragazzi che li seguono, non a caso la nostra è una vera e propria “Scuola” e non una comune palestra. In questo modo le associazioni sportive che seguono questo percorso hanno al loro interno dirigenti e tecnici sicuramente preparati e continuamente aggiornati,  alle cui competenze gli studenti si affidano, seguendo le indicazioni per una corretta preparazione atletica che tenga conto delle condizioni di massima che ho già indicato. Sono moltissime le cose che abbiamo fatto e tante ancora quelle che abbiamo ancora in programma, ma penso di poter contribuire a sensibilizzare e migliorare l’ambiente anche con questa semplice intervista. Sono fiducioso che ogni associazione in un imminente futuro saprà dare la progressiva necessaria importanza a questo importantissimo periodo di ripresa dell'attività sportiva, spero oltretutto non trascurando di condividere con gli studenti le motivazioni di tale fondamentale attività, in quanto “far comprendere” significa anche rendere partecipe  lo studente automotivandolo per un rendimento maggiore nella progressione della propria attività sportiva....

e quindi...

Buona PERIODIZZAZIONE e PROGRAMMAZIONE degli allenanti a tutti…

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