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Pugilato

EUBC European Boxing Championships Minsk 2013

Dettagli
Categoria: Pugilato
Pubblicato Martedì, 28 Maggio 2013 18:40
Scritto da Ufficio Stampa FPI
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EUBC European Boxing Championships Minsk 2013: parla l'Head Coach Azzurro Raffaele Bergamasco: "Fiducia e speranza in vista di Minsk"

Ormai ci siamo. Tra tre giorni comincerà l’avventura della Squadra Azzurra ai XL Campionati Europei EUBC di Pugilato, che avranno dal 1 all’8 giugno il loro proscenio nel Palace of Sport di Minsk Capitale della Bielorussia. Team tricolore che sarà composto da sette pugili

- Manuel Cappai (49 Kg – GS Fiamme Oro), Vincenzo Picardi (52 Kg – GS Fiamme Oro), Alessio Di Savino (56 Kg – CS Esercito), Donato Cosenza (60 Kg - GS Fiamme Oro), Vincenzo Mangiacapre (64 Kg – GS Fiamme Azzurre), Raffaele Munno (75 Kg – ASD Excelsior Boxe), Simone Fiori (81 Kg – GS Fiamme Oro – e dallo staff di cui fanno parte: Massimo Scioti, Team Leader, Maurizio Stecca, Assistant Coach, e Marcello Giulietti, Fiositerapista.

Ovviamente a guidare i Pugili dall’angolo ci sarà il responsabile Tecnico delle Squadre Azzurre Maschili, Raffaele Bergamasco, che fa il punto della situazione a poche ore dal primo gong.

Mancano solo tre giorni all’inizio del Torneo Continentale. Come arriva, secondo il punto di vista dell’Head Coach Raffaele Bergamasco, la squadra Azzurra a questo importantissimo appuntamento?

I ragazzi si sono preparati molto bene. Sono, quindi, soddisfatto del lavoro fatto durante il periodo di preparazione. Partiamo per Minsk con il giusto mix di speranze e fiducia.

Speranze e Fiducia. Un binomio che indica, comunque, che ci sono possibilità di ottenere dei buoni risultati nella kermesse bielorussa.

Non voglio fare previsioni. Questo Europeo non è tanto il primo appuntamento importante dopo Londra, quanto il primo step verso Rio 2016. Siamo, quindi, in fase di ricostruzione della squadra azzurra, partendo ovviamente dalle ottime fondamenta costruite in passato. Il gruppo che andrà in Bielorussia è composto da gente di esperienza e già avvezza ai grandi Tornei, mi riferisco a Picardi e Mangiacapre, e da giovani di prospettiva e dalle indubbie qualità tecniche, cui questi Campionati servono ad accumulare la giusta esperienza internazionale da ring. Questa competizione, insieme ai Giochi del Mediterraneo di Mersin, sarà utile anche come preparazione all’appuntamento più importante dell’anno: il Mondiale di Astana del prossimo ottobre.

Un Torneo che ci vedrà di fronte alle migliori Nazionali al mondo. Si dice, infatti, che per qualità tecniche e agonistiche dei partecipanti l’Europeo sia secondo solo alle Olimpiadi e ai Mondiali. Che competizione ti aspetti?

Molto complicata, non c’è dubbio. E’ vero, per certi versi, l’Europeo è più difficile dei Mondiali, perché vi partecipano tutte i team europei che, escluse realtà come cuba, sono le più forti del panorama pugilistico planetario. Da questo Torneo, solitamente, escono i futuri campioni sia iridati che olimpici.

Europeo di Minsk, che vedrà il varo dei nuovi regolamenti AIBA, primo fra i quali il nuovo sistema di scoring, e per la prima volta l’utilizzo del sistema delle Teste di Serie. Cosa pensi di queste novità?

Per quel che riguarda il sistema delle teste di Serie, sono molto contento anche perché, basandosi sul Ranking Europeo AIBA, vedrà alcuni dei nostri (Mangiacapre e Picardi, ndr) aver un piccolo vantaggio nel sorteggio iniziale. Passando al nuovo scoring system, sono estremamente favorevole a questa innovazione per due ordini di motivi: il primo perché, con il parziale ritorno all’assegnazione del round attraverso il discorso del 10-9 per il vincente, si tornerà definitivamente a premiare chi s’impone nel maggior numero di riprese. Il secondo, invece, perché credo che così i giudici saranno maggiormente responsabilizzati.

In conclusione, questo sarà il tuo primo torneo da Responsabile Tecnico delle Squadre Azzurre Maschili. Quali sono le tue sensazioni a tal proposito?

L’emozione c’è, anche se ho già avuto modo di saggiare gli “angoli” delle grandi competizioni internazionali. Mi mancherà molto la presenza del mio amico Francesco Damiani, cui sono stato al fianco negli ultimi quattro anni. Ma, come si dice in questi casi, era venuto il momento per l’allievo di iniziare a camminare senza il maestro.