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Arti Marziali

18°TROFEO NAZIONALE JU JITSU

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Categoria: Arti Marziali
Pubblicato Domenica, 01 Febbraio 2015 17:15
Scritto da Benedetta Stella
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SI E’ CONCLUSO IL

18°TROFEO NAZIONALE JU JITSU

MEMORIAL M° GINO BIANCHI

Si è concluso oggi a Genova il 18° Trofeo Nazionale di Ju Jitsu in ricordo del maestro Gino Bianchi, colui che introdusse la dolce arte in Italia e nell’Europa intera.

L’edizione numero 18, promossa dalla Regione Liguria con il Patrocinio del  Comune di Genova e organizzata dalla ASD Tegliese in collaborazione con l’Associazione Italiana Ju Jitsu e Discipline Affini, si è svolta in due intense giornate, ieri e oggi, presso il Paladiamante di Via Felice Maritano 36.

Grande l’affluenza di pubblico che ha calorosamente supportato le 30 società in gara provenienti da ben 8 regioni italiane (Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Piemonte, Campania, Puglia, Sicilia, e Liguria).

Sui tatami hanno gareggiato circa 350 atleti di tutte le età, compresi i bambini e di diverse categorie di peso.

La classifica generale delle società vede i primi tre posti conquistati rispettivamente dalle umbre Spazio Danza (156 punti) e Club la Dolce Arte (102 punti) seguite dalla laziale Shinken Shobukai (80 punti).

La storia della diffusione del Ju Jitsu in Italia è strettamente legata al M° Bianchi e risale al periodo della 2°Guerra Mondiale, quando il giovane Gino, già campione militare di Savate, era arruolato nella Marina da Guerra. Fu a Tien-Tsin in Cina che volle imparare, da elementi giapponesi, la “dolce arte” (derivazione del significato di Ju Jitsu cioè “arte della cedevolezza”) avendo constatato la maggiore efficacia e completezza di questa arte marziale.

La difficile opera di diffusione iniziò nell’immediato dopoguerra, una volta rientrato in Italia, dapprima con pochi allievi in un locale in via Ogerio Pane a Genova e poi sul finire degli anni ’40 nella palestra di Salita Famagosta, proseguendo senza sosta.

Si creò così un vero e proprio “Metodo Bianchi” più occidentale e comprensibile, una traduzione di tecniche dalle equivalenti giapponesi che vennero anche codificate. Sotto la sua guida gli atleti cercavano di ottenere la massima efficacia dalle tecniche apprese, in maniera veloce e realistica.

 

Responsabile Nazionale Coordinamento Informazione

Benedetta Stella